Frattura malleolo peroneale destro

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  1. Stè122
     
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    Salve a tutti, sono Stefano, ho 45 anni. Sono alla terza settimana di gesso in conseguenza della frattura del malleolo peroneale destro, causata da una caduta/incidente motociclistico.
    La frattura non è scomposta; alla terza lastra rx di controllo dello scorso 9 novembre i medici dell'ospedale hanno rilevato che va tutto bene, nel senso (credo) che la frattura non si è scomposta. Anche il gonfiore è diminuito (lo stivaletto di gesso ora "balla" sul polpaccio) ed anche le dita del piede che sporgono dal gesso stanno tornando al loro colore naturale.
    I medici mi hanno tassativamente vietato per i 40 giorni di gesso e per i primi 20 dei successivi 40 giorni di convalescenza, di "caricare" sulla gamba destra.
    Ora domando, se non sono troppo invadente:
    - sarà dolorosa la riabilitazione?
    - in cosa consiste (fisioterapia, ginnastica ...)?
    - tolto il gesso pensavo di utilizzare la cyclette, sarà possibile/salutare?
    - potrò, ed in quanto tempo, tornare ad usare la mia gamba destra come prima (sono podista amatoriale)?Ringrazio anticipatamente.
    Stefano
     
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  2. edotucci
     
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    Ciao. Rispondo alle tue domande come posso...
    La riabilitazione sarà un pò lunga, visto che il malleolo è una struttura delicata. La riabilitazione potrà prevedere della terapia fisica, verosimilmente magnetoterapia ed ultrasuoni in caso di edema persistente, e certamente terapia manuale (mobilizzazione per riprendere la massima escursione articolare possibile). Al termine di questa prima parte inizierai gli esercizi attivi, probabilmente prima in scarico e poi in carico (che inizierà gradualmente, ovviamente). Tassello fondamentale sarà la rieducazione propriocettiva con tavolette instabili (sempre con esercizi a difficoltà progressiva), e poi la ripresa dell'attività fisica.
    Per iniziare a lavorare con la cyclette, magari, ci vorrà un pò di tempo, ed inizierai prima ad usarla per una mobilizzazione attiva, e poi come esercizio cardiovascolare. Per la ripresa del podismo aspetterei a dare tempi di recupero indicativi...
    Il dolore sarà un sintomo che ti accompagnerà, ma che non dovrà essere la normalità. E' una cosa soggettiva, ma io, come fisioterapista, non credo nell'approccio brutale...
    Edo
     
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  3. Stè122
     
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    CITAZIONE (edotucci @ 16/11/2009, 08:29)
    Ciao. Rispondo alle tue domande come posso...
    La riabilitazione sarà un pò lunga, visto che il malleolo è una struttura delicata. La riabilitazione potrà prevedere della terapia fisica, verosimilmente magnetoterapia ed ultrasuoni in caso di edema persistente, e certamente terapia manuale (mobilizzazione per riprendere la massima escursione articolare possibile). Al termine di questa prima parte inizierai gli esercizi attivi, probabilmente prima in scarico e poi in carico (che inizierà gradualmente, ovviamente). Tassello fondamentale sarà la rieducazione propriocettiva con tavolette instabili (sempre con esercizi a difficoltà progressiva), e poi la ripresa dell'attività fisica.
    Per iniziare a lavorare con la cyclette, magari, ci vorrà un pò di tempo, ed inizierai prima ad usarla per una mobilizzazione attiva, e poi come esercizio cardiovascolare. Per la ripresa del podismo aspetterei a dare tempi di recupero indicativi...
    Il dolore sarà un sintomo che ti accompagnerà, ma che non dovrà essere la normalità. E' una cosa soggettiva, ma io, come fisioterapista, non credo nell'approccio brutale...
    Edo

    Grazie della risposta Edo, molto precisa e tecnica. In casi analoghi, che sicuramente ti saranno capitati, la ripresa della funzionalità dell'arto/articolazione è al 100%?
    Grazie ancora e ciao
     
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  4. edotucci
     
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    Ogni caso è differente, ma il 100% non si raggiunge praticamente mai... Il recupero completo della funzione, invece, è auspicabile, anche se l'artrosi sarà sempre un fantasma...
    Edo
     
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  5. Stè122
     
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    CITAZIONE (edotucci @ 16/11/2009, 16:16)
    Ogni caso è differente, ma il 100% non si raggiunge praticamente mai... Il recupero completo della funzione, invece, è auspicabile, anche se l'artrosi sarà sempre un fantasma...
    Edo

    Ok! Grazie ancora
     
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  6. Stè122
     
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    Ciao a tutti, dopo 38 giorni, lunedì 30 scorso ho tolto il gesso.
    Gamba destra "abbronzata" all'apparenza, volume del polpaccio non troppo diminuito, così come il gonfiore della caviglia, non troppo accentuato. Pensavo peggio :-)
    Nessun dolore al tatto sull'osso fratturato e neanche ai movimenti della caviglia che non è risultata particolarmente "bloccata".
    Leggero dolore in massima flessione del piede sul muscolo-nervo tibiale anteriore (quello che termina sull'alluce).
    Ai rx risulta "iniziale apposizione callo osseo".
    L'ortopedico ha trovato la caviglia stabile, con buona mobilità 20° 0° -20° e senza deficit VNP.
    Mi ha vietato di "caricare" per altre tre settimane, prescrivendomi solo utili esercizi per riattivare la mobilitazione e recuperare articolarità (in buona sostanza flettere avanti-indietro il piede), una visita fisiatrica per ciclo di FKT e rieducazione al passo. Proseguo la profilassi ATE (con Clexane 4000).
    Sento che la caviglia mi regge e probabilmente riuscirei anche a camminare senza stampelle, ma preferisco seguire alla lettera le prescrizioni ortopediche. Ho notato che stando in piedi si gonfia.
    Il 9 dicembre ho la visita dal fisiatra, seguirà aggiornamento.
    Graditissimi pareri e consigli.
    Grazie ancora a tutti e ciao.
    Stefano
     
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  7. Stè122
     
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    Il 9 dicembre scorso il fisiatra che mi ha visitato, leggendo il divieto di carico stabilito dall'ortopedico e vedendo l'ultima radiografia del 30 nov. ha stabilito che non potevo iniziare fisioterapia in nessun modo visto che, prima di almeno tre mesi dal trauma, la frattura non si sarebbe consolidata.
    Alle mie insistenze sulla possibilità di iniziare a fare qualcosa, magari passivamente, ha detto che rischiavo di rompere nuovamente tutto.
    Pertanto ho proseguito con la mia ginnastica a casa: ogni giorno, per tre volte (mattino, pomeriggio, sera) esercizi in scarico di dorso flessione del piede, cinque serie da 100 per volta ...
    Stamattina nuovo controllo ortopedico (59° giorno dalla frattura, ovvero metà della nona settimana).
    La radiografia evidenzia callo osseo in fase di rimaneggiamento strutturale senza scomposizioni secondarie. L'ortopedico rilevando che va tutto bene (clinicamente e radiograficamente), ha concesso gradualmente carico completo protetto da stampelle, sollecitando inizio fisioterapia di rieducazione funzionale. Ha suggerito l'uso di un tutore bivalva per almeno 30 gg a protezione della caviglia durante la rieducazione al passo (ho comprato l'aircast).
    Ho provato a camminare davanti a medico: perfetto, nessun dolore, riesco a deambulare quasi come prima e senza stampelle, ho solo paura di storcere il piede in quanto "sento" che la muscolatura è molto debole ...
    Con l'auspicio di far cosa gradita, visto il tipo di frattura molto comune e frequente tra atleti e motociclisti, aggiornerò il mio topic dopo la nuova visita che ho prenotato dal fisiatra dell'ospedale il prossimo 29 dicembre.
    Graditissimi pareri e consigli sul da farsi nell'intertempo.
    Saluti al forum Stefano
     
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  8. buono64
     
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    Salve a tutti ho 46 anni e il 6/12c.a. dopo accidentale caduta mi sono fratturato il malleolo peronale sx. Frattura composta. Questo il referto del pronto soccorso. Il giorno dopo mi hanno praticato una doccia gessata da portare fino al 15/01.c.a. Niente punture sulla pancia. Il 15/1/c.a. mi hanno ingessato il piede in questione con divieto di carico x 7 (sette) gg e prescritto Clivarina 1750 x 20 gg.
    Devo tornare in Ospedale il 12/2c.c. per rimozione gesso.
    Ora leggendo un po' le varie esperienze su questo Forum e le varie risposte date da medici specialisti in merito, mi domando se non è il caso che io prenda un appuntamento anche privato con quache altro Ortopedico visto che mi sembra un po' strano solo 7 gg di divieto di carico e èpoi perchè solo 20 gg di punture se il gesso dovrò toglierlo dopo un'altra settimana? Grazie per le eventuali gradite risposte e considerazioni.
    Ovviamente vi terrò aggiornati sull'evolversi della situazione. Speriamo bene
     
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  9. Stè122
     
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    CITAZIONE (buono64 @ 20/1/2010, 19:07)
    Salve a tutti ho 46 anni e il 6/12c.a. dopo accidentale caduta mi sono fratturato il malleolo peronale sx. Frattura composta. Questo il referto del pronto soccorso. Il giorno dopo mi hanno praticato una doccia gessata da portare fino al 15/01.c.a. Niente punture sulla pancia. Il 15/1/c.a. mi hanno ingessato il piede in questione con divieto di carico x 7 (sette) gg e prescritto Clivarina 1750 x 20 gg.
    Devo tornare in Ospedale il 12/2c.c. per rimozione gesso.
    Ora leggendo un po' le varie esperienze su questo Forum e le varie risposte date da medici specialisti in merito, mi domando se non è il caso che io prenda un appuntamento anche privato con quache altro Ortopedico visto che mi sembra un po' strano solo 7 gg di divieto di carico e èpoi perchè solo 20 gg di punture se il gesso dovrò toglierlo dopo un'altra settimana? Grazie per le eventuali gradite risposte e considerazioni.
    Ovviamente vi terrò aggiornati sull'evolversi della situazione. Speriamo bene

    Ciao buono64, auguri di pronta guarigione. Approffitto del tuo post anche per aggiornare la discussione. Come hai avuto modo di leggere sono un infortunato, pertanto la mia recensione è il racconto della mia esperienza lontana da qualsivoglia interpretazione scientifica, non avendone titolo.
    Il 29 dicembre 2009 ho fatto la visita da un fisiatra SERIO (una dottoressa dell'ospedale dove è stata trattata la mia frattura), la quale appena mi ha visto, senza neanche toccarmi, mi ha subito tolto una stampella, lasciandomi quella opposta alla gamba infortunata per la ripartizione del carico "progressivo" come prescritto dall'ortopedico. Tra l'altro si è accorta che portavo le stampelle troppo alte ed ha regolato alla giusta altezza quella che mi ha lasciato. Dopo l'esame della documentazione (lastre e referti delle visite di controllo) mi ha visitato, con tanto di manipolazione di entrambe le caviglie, prove in dorso flessione e pronosupinazione, deambulazione, scalzo, con e senza stampella, con e senza tutore, ha diagnosticato che i tempi di recupero della mia caviglia non sarebbero stati lunghi, nè complessi, aggiungendo che in genere la frattura composta del perone/malleolo non è la peggiore.
    Testualmente nel suo referto così ha scritto:
    E.O. deambula con una stampella con lieve zoppia a dx e ridotto carico a dx; AROM T-T dx limitato ai gradi estremi in inversione; sfumato edema perimalleolare est. ed int.; senza ausili zoppia a dx.
    Classe disabilità:4
    Codice ICD-IX-CM: 823
    Progetto riabilitativo: bagni alternati a domicilio (acqua fredda ed acqua calda un minuto per volta per 10 serie 2/3 volte al giorno) poi massaggio con crema idratante; 10 sedute 93.11.6 (rieducazione dist. mot/sens a minore disabilità) + 10 sedute 93.11.8 (rieducazione strumentale dist. mot/sens.) per recupero propriocezione e recupero al cammino con progressivo abbandono degli ausili.
    Mi ha "consigliato" di non guidare con il tutore, di non affaticare la caviglia, assecondarla ed affidarmi ad un buon fisioterapista.
    In ospedale per la fisioterapia le liste d'attesa erano molto lunghe, pertanto mi sono affidato ad un centro di riabilitazione privato, famoso nella mia città per il recupero degli infortuni occorsi ai giocatori di importanti squadre di calcio di serie A.
    Tuttavia in data 11 gennaio 2010 ho fatto una nuova visita dall'ortopedico a cui ho sottoposto il referto della fisiatra che ha condiviso. Anche lui dopo la visita mi ha rassicurato sull'andamento della guarigione. Per lui la frattura all'80° giorno era in via di consolidamento, tuttavia abbisognevole di almeno altri 30/45 giorni per poterci correre e saltare sopra. Per la fisioterapia mi ha prescritto: esercizi in massima estensione dorsale del piede con elastico, mobilizzazione articolare, rieducazione motoria ed esercizi assistiti in acqua, per almeno altri 30 giorni. Mi ha tolto la terapia ATE.
    Il 12 gennaio ho iniziato la fisioterapia, quattro volte alla settimana, un ora e mezza ogni volta: tre in vasca ed una in palestra.
    Le fisoterapiste: con la manipolazione articolare mi hanno sbloccato la caviglia (wow), mi hanno "insegnato" a camminare, riprogrammandomi il passo senza stampelle. Rinforzo muscolare dell'arto con elastico e cyclette (tutti i giorni a casa almeno per due ore, con limite alla soglia del dolore).
    In vasca: esercizi con tavoletta propriocettiva, camminata avanti ed indietro sulle punte dei piedi, sui talloni.
    Corsa leggera, affondi, streching, dribbling tra coni subacquei, palleggio di galleggianti dalle fome pià varie sott'acqua ...
    Sono alla 6^ seduta (88° giorno dall'incidente) e dalla 4^ (83° giorno dall'incidente) ho già tolto la stampella, cammino bene, anche se ancora lentamente e faccio le scale a salire e scendere senza problemi. Porto ancora il tutore bivalva ...
    La caviglia è sgonfia, scomparso l'edema, ancora un po' "dura" nei massimi gradi di dorsoflessione, non mi fa male, all'uso prolungato si stanca perchè ancora debole, anche se noto il polpaccio ed il quadricipite ogni giorno rinvigorirsi e ritonificarsi. Riesco a stare su un piede in equilibrio e fare i piegamenti sulle ginocchia ...
    Aggiornerò il topic ai progressi.
    Concludo condividendo la tua osservazione: consulta un altro ortopedico. La caviglia è troppo importante e non deve perdere la sua stabilità.
    Ho inoltre capito che ortopedico, fisiatra e fisioterapista devono necessariamente operare in sinergia e questo può ovvenire solo con la tua regia.
    Ciao e saluti al forum. Stefano

     
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  10. buono64
     
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    Caro Stefano non ti nascondo che sono rimasto da una parte meravigliato dalla riabilitazione che ti hanno prescritto (da profano credo assolutamente completa e idonea) dall'altra perplesso perchè credo proprio che non riuscirò a trovarlo dalle mie parti un fisioterapista così bravo. Spero di sbagliarmi ma dico questo perchè non avendo mai avuto di questi problemi, non ho conoscenze di Ortopedici e Fisiatri in genere.
    Farò una accurata ricerca, certo che ci vuole molta pazienza e buona volontà.
    Tanti auguri anche a te.
    Io cmq abito in provincia di frosinone e sono un po pessimista nel trovare un "luminario" del settore.
    Ciao alla prossima.
     
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  11. fenicottero3
     
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    salve a tutti,
    il 16/1 sono caduto sciando e ho riportato la frattura del malleolo peroneale ds, la seetimana dopo sono stato operato con applicazione di placca e viti.....I medici mi hanno fatto cominciare subito la riabilitazione, mi tolgo e metto la stecca gessata, dicendo che x almeno 30 gg non potro caricare peso sul piede. Dal 30 esimo giorno in poi un leggero carico (15 kg) e poi, graduelmente sempre più. Segue a tut'oggi le indicazioni e l'unico problema è il piede sempre gonfio, specialmente dopo un giorno in ufficio. Mi stupisce questa lunghissima riabilitazione di Stefano, spero non sia così anche x me......Saluti e in bocca al lupo...Marco
     
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  12. Stè122
     
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    CITAZIONE (fenicottero3 @ 13/2/2010, 14:09)
    salve a tutti,
    il 16/1 sono caduto sciando e ho riportato la frattura del malleolo peroneale ds, la seetimana dopo sono stato operato con applicazione di placca e viti.....I medici mi hanno fatto cominciare subito la riabilitazione, mi tolgo e metto la stecca gessata, dicendo che x almeno 30 gg non potro caricare peso sul piede. Dal 30 esimo giorno in poi un leggero carico (15 kg) e poi, graduelmente sempre più. Segue a tut'oggi le indicazioni e l'unico problema è il piede sempre gonfio, specialmente dopo un giorno in ufficio. Mi stupisce questa lunghissima riabilitazione di Stefano, spero non sia così anche x me......Saluti e in bocca al lupo...Marco

    Ciao Marco e auguri di buona e pronta guarigione!
    Gli ortopedici che mi hanno curato dopo l'incidente, considerato che la mia frattura non era scomposta, interessava la parte "alta" del malleolo peroneale (non il capitello) ed i due monconi non erano troppo distanti, hanno preferito effettuare una manovra di riduzione incruenta riuscendo a riallineare i suddetti due monconi "a mano" e subito ingessando molto stretto (non è possibile descrivere il dolore nonostante l'anestesia).
    Mi hanno spiegato che potevano operarmi, come nel tuo caso, con tempi di recupero decisamente inferiori (i danni dell'immobilizzazione del gesso sono terribili per l'articolazione tibio-tarsica), ma ogni volta che le condizioni della frattura come la mia lo permettono, evitano la riduzione cruenta ed i mezzi di sintesi. Devo dire che oggi, guardandomi la mia caviglia, asciutta, ben curata e idratata e priva di cicatrici, ma soprattutto funzionante come prima, sono veramente contento.
    Per il gonfiore io l'ho risolto con l'arto in elevazione fino al 60° giorno (con divietro di carico) e, ancora oggi, dalla rimozione del gesso, faccio pediluivi di acqua calda alternata a quella fredda per migliorare la circolazione del sangue: non dimentichiamo che le nostre gambe sono la pompa secondaria dell'intero sistema circolatorio.
    Ancora auguri. Stefano
     
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  13. fenicottero3
     
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    Ciao Stefano,
    grazie x la tua cortese risposta e i graditi auguri, ammetto che ti invidio un po' x avere gia archiviato o quasi tutta la trafila del recupero.
    Visto che sono stato operato, spero che i miei tempi di recupero siano un tantino più velaci ma siceramente ne dubito. Ti terrò aggiornato sugli sviluppi. Martedi mi levano i punti e spero mi diranno qualcosa in merito alla riablitazione.
    Saluti e ricambio gli auguri
    Marco
     
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  14. AndreaPeroneale
     
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    Ciao a tutti, mi aggiungo alla lista... anch'io il 3 giugno mi sono fratturato il malleolo peronele destro cadendo in moto... vi racconto la mia "storia".

    Purtroppo non mi hanno ingessato perché avevo delle ferite, così mi hanno fatto una doccia ed ho iniziato un ciclo di medicazioni.
    Medicazioni allucinanti, ogni volta era un incubo... infermieri che tolgono le garze strappando via la pelle senza bagnare o usare garze grasse... anche see il medico diceva 'magari prossima volta bagni le garze e vada con calma' la volta dopo era lo stesso.
    Alla seconda medicazione mi hanno sostituito la doccia stringendo talmente t to' che la notte alle 3 non ce la facevo più... E sono tornato in pronto soccorso. Il piede era diventato villa ed era gonfissimo, gonfiore e relativo dolore che mi sono portato avanti per giorni, così ho de iso di andare a pagamento... E come per magia le ferite e gonfiore sono migliorti in 2 medicazioni.
    Mi hanno prescritto una tac che ha rilevato una lieve scomposizione che sarebbe quindi dovuta essere operata, ma ormai secondo il medico (a pagamento) era passato troppo tempo. :(
    Siccome le ferite stavano meglio mi ha prescritto dei raggi di controllo per fare un gesso da carico da portare per 40 giorni (questo dopo 30 giorni).

    Alla visita di controllo purtroppo il medico a pagamento era in ferie. In ospedale mi hanno detto che per sicurezza delle ferite non mi ingessavano e o finivo il periodo con la doccia o mi prendevo un tutore "aircomp" che era meglio così piede poteva respirare meglio e potevo pulirmi.

    Inoltre mi hanno detto di interrompere le punturine sulla pancia e di iniziare ad appoggiare e muovere il piede.

    Io sinceramente sono molto preoccupato, primo perché il medico a pagamento mi ha detto che sarebbe stato da operare e che ora si aggiusterà come si aggiusterà, secondo perché invece di ingessarmi ora come da indicazioni, mi hanno detto di iniziare ad appoggiare con il tutore.

    Io ho preso questo tutore (anche se di un'altra marca) ogni tanto mi tolgo tutore e garze x lasciare il piede respirare, faccio male?
    Non mi hanno detto ne come mettepo ne che tipo di movimenti posso provare a fare o meno.

    E' normale che ogni volta che sono in piedi con le stampelle o seduto, il piede diventi scuro e si gonfi?


    Scusate il lungo testo ma sono molto preoccupato :(

     
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  15. Dott. Filippo Zanella
     
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    CITAZIONE (AndreaPeroneale @ 9/7/2010, 20:30)
    Io sinceramente sono molto preoccupato, primo perché il medico a pagamento mi ha detto che sarebbe stato da operare e che ora si aggiusterà come si aggiusterà, secondo perché invece di ingessarmi ora come da indicazioni, mi hanno detto di iniziare ad appoggiare con il tutore.

    Io ho preso questo tutore (anche se di un'altra marca) ogni tanto mi tolgo tutore e garze x lasciare il piede respirare, faccio male?
    Non mi hanno detto ne come mettepo ne che tipo di movimenti posso provare a fare o meno.

    E' normale che ogni volta che sono in piedi con le stampelle o seduto, il piede diventi scuro e si gonfi?


    Scusate il lungo testo ma sono molto preoccupato :(

    Gentile Andrea,
    1) purtroppo se c'è una piccola scomposizione ma si è già formato un po' di callo osseo, effettivamente il piede "si aggiusterà come si aggiusterà", ma non era comunque detto che un intervento chirurgico sarebbe stato auspicabile. Il perone, infatti, non viene quasi mai fissato con mezzi di sintesi, ma lo si lascia ricalcificare da solo anche in caso di fratture notevolmente scomposte.

    2) Lasciar respirare il piede va benissimo: il tutore in questione è fatto apposta.

    3) i movimenti delle dita il può e li deve fare tutti. fare delle contrazioni isometriche poi anche di tutti i muscoli della caviglia. per le mobilizzazioni, passive o attive, dell'articolazione della caviglia, suggerisco di far valutare la possibilità o meno sia al medico sia al fisioterapista che la sta seguendo. Se nessun fisioterapista la sta seguendo... le consiglio di contattarne uno di fiducia.

    4) che il piede diventi scuro e si gonfi è normale... entro certi limiti. Però le consiglio vivamente di far controllare dal medico o dal suo fisio l'entità della cosa.

    Saluti,
    Dott. Filippo Zanella
     
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42 replies since 16/11/2009, 00:06   69623 views
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