Sindrome della cauda equina (1)

Caso clinico

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  1. Aslan
     
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    “Io penso positivo perché son vivo.. perché son vivo!”
    Lorenzo Cherubini Jovanotti


    Salve a tutti,
    dopo quasi 2 anni ritorno a farvi visita, a suo tempo avevo postato dei messaggi in quanto per un’ernia estrusa enorme mi sono paralizzato la gamba sx sotto il ginocchio, allora cercavo terapie e davvero le ho provate tutte, ho fatto il giro delle sette chiese, speso un capitale in terapie fisiche e la mia gamba è rimasta tale è quale.
    Ok, guardiamo avanti (proviamoci almeno), tanto di pianti me ne sono già fatti a sufficienza, dopo i due interventi che ho subito (1 per togliere l’ernia, il 2° per ampliare lo spazio del canale vertebrale) mi ritrovo con un dolore cronico insopportabile al fondo schiena, alla cauda in particolare. A giudizio del neurochirurgo non tutte le ciambelle escono col buco e mi ha “mollato” nelle mani del centro di terapia antalgica, soluzione questa poco confacente con la mia indole e col mio carattere, sinceramente non ho voglia di vivere “drogato” di fans e di infiltrazioni.
    Da ingenuo forse conservo la speranza che una buona “attività motoria” mi possa aiutare, ma quali? Essendo un sportivo, cerco, malgrado mi costi fatica, di nuotare ogni giorno, faccio dello yoga e pure degli esercizi a corpo libero quando ne ho voglia e/o forza.
    A questo punto vi chiedo, in un approccio da uomo a uomo (malgrado il mio profondo rispetto per le vostre competenze professionali), voi quali esercizi fareste? Che approccio adottereste?
    Mi rendo conto non è una domanda facile, ma io me la devo porre, tuttavia spero che qualcuno qui abbia più fantasia e competenze di me.
    Vi ringrazio molto per l’attenzione e visto che oramai ci siamo:
    Buona Pasqua

    Giuseppe
     
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  2. David Di segni
     
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    l'elettromiografia che dice?
     
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  3. Aslan
     
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    QUOTE (David Di segni @ 18/4/2003, 20:02)
    l'elettromiografia che dice?

    Ne ho fatte due, poi il neurochirurgo non me le ha più prescritte (forse non ci credeva più, se mai ci ha creduto).

    Questo l'esito in estrema sintesi: entrambe le radici presentavano un leggero segnale PUM, maggiore in L5, flebile (raggiunto con molto sforzo da parte mia) in S1.
    A distanza di 4 mesi tra le due elettromiografie la situazione era la stessa più o meno.

    Spero sia chiaro.

    Ciao
     
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  4. Ft Andrea Massimiliano Atzori
     
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    Ciao Giuseppe, ho provato a rileggere dopo alcune settimane il tuo quesito e gli interventi successivi, oltrechè quelli inerenti la discussione affine Materale sulla sindrome della cauda equina postata da David.
    E' veramente difficile darti un consiglio, giacchè le hai provate tutte ("...hai fatto il giro delle sette chiese, speso un capitale in terapie fisiche" e la tua gamba "è rimasta tale e quale"), compresa la chirurgia.
    Innanzitutto una piccola domanda. Nelle tue peripezie hai mai sentito parlare del medoto McKenzie? Credo di sì: come saprai potrebbe aiutarti a combattare la sintolatologia dolorosa, influendo positivamente anche sul deficit di forza e sui problemi urologici.
    Una cosa molto importante che non ci hai ancora detto è come ti si procurato quell'ernia estrusa enorme. Hai detto che sei uno sportivo: quali sport praticavi prima del danno? Comprendere le cause che hanno portato a questa situazione è importante per evitare che la sintomatologia si auto-alimenti (il dolore lo descrivi come "acuto e continuo").
    Le Back Schools (Scuole della Schiena) descrivono, fra le altre cose, alcuni consigli ergonomici su come prevenire i le posture ed i movimenti scorretti nelle attività di vita quotidiana (come stai in piedi, seduto, disteso, come ti alzi ed abbassi, come lavori, ecc.).
    Ammiro la tua forza di volontà nel praticare quotidianamete nuoto, yoga, ed altri esercizi a corpo libero. Attenzione però a non esagerare. Ricorda che queste attività non devono diventare stressanti, nè mentalmente nè fisicamente. Per il lavoro in acqua ti consiglierei di provare l'idrochinesiterapia in acqua calda (magari sotto la guida di un bravo fisioterapista). Cautela anche con lo yoga perchè comprende esercizi veramente "tosti" che sottopongono a notevole stress meccanico la colonna vertebale.
    In un tuo intervento hai detto inoltre che continui a "zoppicare a più non posso", perchè "a stare fermi si perde sempre e comunque". Attenzione però che se per camminare attui troppi movimenti comensatori a livello lombosacrale per vicariare il deficit di forza della gamba, rischi ancora una volta di peggiorare i tuoi sintomi. Occorrerebbe anche qui studiare attentamente il tuo schema del passo ed ottimizzarlo, eventualmente valutando l'uso di ortesi specifiche (es. molla) o altri adattamenti.
    Per quanto riguarda i margini di recupero volevo chiederti, consigliato da una mia amica neurofisiopatologa, se le due elettromiografie cui ti riferisci, fatte a 4 mesi di distanza l'una dall'altra, sono entrambe successive all'intervento o se invece la prima è antecedente ad esso. Da un punto vista prognostico la situazione cambia.
    A presto.

    Edited by Ft Andrea Massimiliano Atzori - 3/6/2003, 21:09
     
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  5. Aslan
     
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    Ciao Giuseppe, ho provato a rileggere dopo alcune settimane il tuo quesito e gli interventi successivi, oltrechè quelli inerenti la discussione affine -Materale sulla sindrome della cauda equina- postata da David.E' veramente difficle darti un consiglio, giacchè le hai provate tutte ("...hai fatto il giro delle sette chiese, speso un capitale in terapie fisiche" e la tua gamba "è rimasta tale e quale"), compresa la chirurgia.Innanzitutto una piccola domanda. Nelle tue peripezie hai mai sentito parlare del medoto McKenzie? Credo di sì: come saprai potrebbe aiutarti a combattare la sintolatologia dolorosa, influendo positivamente anche sul deficit di forza e sui problemi urologici.

    Si ne ho sentito parlare e a suo tempo ho pure contattato un fisioterapista accreditato dall’istituto McKenzie Italia. Ho fatto un ciclo di sedute, ma non ne ho tratto grande giovamento, devo ammettere tuttavia che mi è sembrato che il terapista, una ragazza piuttosto giovane, non fosse molto preparata e lei stessa di fronte alle mie problematiche mi ha sollecitato a rivolgermi altrove.

    Una cosa molto importante che non ci hai ancora detto è come ti si procurato quell'ernia estrusa enorme.

    Per uno sforzo trasportando un peso, avevo il peso sulle spalle (una confezione di collante chimico da 30 kg) la struttura sulla quale camminavo ha ceduto e son caduto con il peso sulla schiena che ha amplificato l’impatto e il trauma per la colonna.
    Molto poi e dovuto ai ritardi della struttura ospedaliera, al tempo che mi hanno trattenuto in attesa dell’intervento, sebbene fossi un ricovero urgente.


    Hai detto che sei uno sportivo: quali sport praticavi prima del danno?

    Nuoto, ciclismo piuttosto intensamente, a questi univoaltri sport per diletto sci, tennis, corsa, ecc

    Comprendere le cause che hanno portato a questa situazione è importante per evitare che la sintomatologia si auto-alimenti (il dolore lo descrivi come "acuto e continuo").

    Infatti è così, ma chiarisco che il dolore c’è solo quando sono in piedi, è un dolore da posizione eretta, seduto o sdraiato si attenua e sparisce, questa del resto è la mia pratica antalgica principale dare dei tempi di recupero alla colonna.

    Le Back Schools (Scuole della Schiena) descrivono, fra le altre cose, alcuni consigli ergonomici su come prevenire i le posture ed i movimenti scorretti nelle attività di vita quotidiana (come stai in piedi, seduto, disteso, come ti alzi ed abbassi, come lavori, ecc.).

    Si ne sono a conoscenza e per quanto posso ho molta cura della mia postura, sono attento nei movimenti e in tutto quello che può sovraccaricare la colonna.

    Ammiro la tua forza di volontà nel praticare quotidianamete nuoto, yoga, ed altri esercizi a corpo libero. Attenzione però a non esagerare. Ricorda che queste attività non devono diventare stressanti, nè mentalmente nè fisicamente.

    Capisco bene e dico subito che presto molta attenzione, tuttavia l’attività sportiva, specie in acqua, rappresenta per me una valvola di sfogo molto importante anche a livello mentale/psicologico. Quando sono immerso mi riapproprio di quell’agilità e di quella libertà di movimento che fatico a recuperare a secco, è un momento di libertà importante, infatti quando mi sento abbattuto corro (si fa per dire J in piscina.

    Per il lavoro in acqua ti consiglierei di provare l'idrochinesiterapia in acqua calda (magari sotto la guida di un bravo fisioterapista).

    Si pratico della ginnastica antalgica in acqua in un centro specializzato, mi aiuta a distendere la colonna ma sul dolore ha poco effetto purtroppo.

    Cautela anche con lo yoga perchè comprende esercizi veramente "tosti" che sottopongono a notevole stress meccanico la colonna vertebale.

    Vigilo attentamente per evitare ogni possibile danno, comunque per allungare la muscolatura lo yoga funziona molto bene.

    In un tuo intervento hai detto inoltre che continui a "zoppicare a più non posso", perchè "a stare fermi si perde sempre e comunque". Attenzione però che se per camminare attui troppi movimenti comensatori a livello lombosacrale per vicariare il deficit di forza della gamba, rischi ancora una volta di peggiorare i tuoi sintomi.

    Questo è un punto critico sul quale mi sono soffermato a lungo a riflettere.
    Ho scelto di cercare il più possibile di tenere il livello di vita che avevo in precedenza anche se mi costa moltissimo in energie, dolori, sforzi. Questa decisione nasce dalla consapevolezza che altrimenti dovrei modificare la mia vita in maniera radicale, ci ho pure provato, ma un simile approccio di vita, fatto di isolamento, rinunce e quant’altro mi annullava come persona.
    Ho scelto di provare a tentare, solo e in disparte ci posso tornare sempre, ma per quanto posso e finché le forze mi reggono vorrei provare a vivere come tutti.


    Occorrerebbe anche qui studiare attentamente il tuo schema del passo ed ottimizzarlo, eventualmente valutando l'uso di ortesi specifiche (es. molla) o altri adattamenti.

    La molla la uso già, esattamente il Peromed, mi è stato riferito da un tecnico delle Officine Rizzoli che questa è l’ortesi più leggera e meno impegnativa, sinceramente credo si possa fare di meglio, ma forse c’è poca richiesta e quindi il prodotto non si evolve, non escludo di provarci io stesso in futuro.
    Quanto allo studio della postura, posso dire che praticamente mi ci applico ogni giorno della mia vita, cercando di camminare in maniera eretta e meno dolorosa possibile, non so perché ne esco sempre sconfitto!


    Per quanto riguarda i margini di recupero volevo chiederti, consigliato da una mia amica neurofisiopatologa, se le due elettromiografie cui ti riferisci, fatte a 4 mesi di distanza l'una dall'altra, sono entrambe successive all'intervento o se invece la prima è antecedente ad esso. Da un punto vista prognostico la situazione cambia.

    Si sono entrambe successive.

    A presto.

    Grazie di tutto davvero e a presto.

    Giuseppe
     
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  6. Marcygomes
     
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    Ti dovevi operare subito, anche io ho la sindrome della cauda equina, dal 2001 i dolori non passano mai ti droghi e basta, non prendo piu niente.
     
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  7. giovannello
     
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    Già c'è tanta informazione fasulla sul web !!! Attenzione a quello che scrivete .
    La sindrome della cauda (come da post ) non c'azzeccha proprio niente con questo caso.
    Ora, se fate un Blog , almeno che sia utile a qualcosa, soprattutto quando c'è di mezzo la salute della gente.
     
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  8. Dott. Filippo Zanella
     
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    Ciao a tutti,
    scusate per il ritardo nella risposta.

    Vi volevo comunicare che l'App Physio finalmente è pronta: adesso potete trovare tutti i fisioterapisti specializzati della vostra zona, porre quesiti come questo e ricevere consulenza IMMEDIATA gratuitamente.

    Vi lascio il link: www.trovaunfisioterapista.it

    Un caro saluto,
    Dott. Filippo Zanella
     
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  9. boifrances
     
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    Salve a tutti mi chiamo Maria francesca ho una storia bizzarra da raccontarvi ho scoperto del tumore della cauda equina nel 2013 ora sono quasi sempre bloccata in sedia a rotelle e nn potendosi muovere ho preso peso ora sto cercando in tutti i modi possibili e immaginabili di perdere 25 kg senza successo in più questa sindrome porta a blocchi intestinali gastrite gastroenterite ah un altra informazione nn si può più operare perché c sono 2 pox o va bene e torno a camminare ma poi ritorna peggio di prima oppure mi opero rimango paralizzata quale è la scelta migliorè io ho scelto di nn farmi toccare per nessuna ragione al mondo ho fatto bene secondo voi ???
     
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  10. Dott. Filippo Zanella
     
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    Gentile Francesca,
    il consiglio che mi sento di darle è di contattare il prima possibile un fisioterapista specializzato in rieducazione funzionale e riabilitazione neurologica per effettuare il percorso terapeutico più adatto.

    Può utilizzare in modo molto semplice la App Physio, che le permette trovare tutti i fisioterapisti specializzati della sua zona, porre quesiti come questo e ricevere consulenza IMMEDIATA gratuitamente.

    Le lascio il link: www.trovaunfisioterapista.it

    Un caro saluto,
    Dott. Filippo Zanella
     
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  11. boifrances
     
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    Sono già in cura da 2 fisioterapisti neurologi praticamente tutti i medici possibili e immagibabili e mi sto trovando molto bene grazie a dio ho trovato dei medici che hanno a cuore la salute degli altri
     
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10 replies since 18/4/2003, 16:28   9658 views
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