Diatermia, tutta la verità

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  1. Dott. Nicola Dacomo
     
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    ....bimba addormentata.... shhh -_-

    siamo rimasti poc'anzi alla selettività dell'incremento della temperatura secondo le varie modalità.
    Iniziamo col dire che la vera Diatermia si esprime nella modalità Capacitiva. In questo caso sono le correnti di spostamento che inducono l'effetto joule (quel complesso meccanismo responsabile dell'aumento della temperatura per l'impossibilità di dissipare l'energia in eccesso). Queste correnti di spostamento avvengono elettivamente dove ci sono tessuti ricchi di acqua (muscoli e vasi), pertanto viene utilizzata nel trattamento di queste zone.
    Nella modalità Resistiva ci avviciniamo molto al concetto dell'elettrobisturi dal quale questa modalità deriva... Basterebbe qualche imperfezione nel funzionamento per rendere questa modalità di utilizzo veramente dannosa per il paziente. :woot:
    Tale modalità è sfruttata per far aumentare la temperatura in prossimità di tessuti poveri di acqua.

    Nel post precedente ho accennato al fatto della prerogativa interessante di riuscire a provocare un aumento di temperatura in profondità senza con questo riscaldare abbondantemente la cute. Tale prerogativa rappresenta indubbiamente un vantaggio ma può rappresentare un rischio per il paziente soprattutto se utilizziamo apparecchiature in cui l'unico feedback è quello termico rilevato dal paziente.
    Nella modalità resistiva quello che succede in profondità dal punto di vista termico, viene avvertito in superficie molto dopo. I termocettori cutanei avvertono una sensazione che arriva dal basso, dal profondo, nella parte della muscolatura che è più prossima al piano osseo. Come facciamo a ritenere attendibile questa sensazione?

    ...bella domanda, fu per questo che in altri luoghi si innescarono increbidili scontri tra i cultori dell'empirismo e i sostenitori delle nuove tecnologie.
    Per intenderci non sto parlando dell'annosa diatriba tra sostenitori della Terapia Manuale contro i sostenitori della Terapia Strumentale, solo che ci sono aziende (come in tutti i campi) che arrivano prima ed altre che arrivano dopo, magari anche superandole... ma ciò non toglie che spesso gli interessi di bottega arrivano a prevalere sulla verità dei fatti e chi è in posizione per farlo sostiene spesso tesi (anche in ambito formativo dei tanto proclamati ECM) strumentali a chi li ha iscritti a libro paga.

    quali strumenti abbiamo per aggirare i pericoli intrinseci nell'empiricità dei primi sistemi per diatermia?

    Di questi anni principalmente due: impedenzimetri e sensori di temperatura.

    L'impedenzimetro può essere utilizzato in alcune apparecchiature come sistema di controllo interno, oppure come feedback grafico per l'operatore, o come modalità interattiva del controllo dell'apparecchiatura.

    Come varia la resistenza al passaggio della corrente elettrica alternata? (...detta appunto impedenza).
    All'aumentare dei liquidi che imbibiscono i tessuti, diminuisce la "resistenza" al passaggio della corrente elettrica... L'incremento della temperatura per eccesso di energia crea aumento di temperatura, vasodilatazione e incremento della componente liquida... in pratica diventa un circolo vizioso/virtuoso, per il quale al diminuire la resistenza incrementa la temperatura, ed a sua volta diminuisce la resistenza.... (dal punto di vista terapeutico vi rendete conto di quanto sia un effetto importante da conoscere e da saper gestire)

    Nei sistemi di ultima generazione questo controllo impedenzimetrico è possibile integrarlo nella regolazione della potenza della macchina... In pratica se diminuisce troppo l'impedenza la macchina può risettare la potenza ad un livello più basso (non è solo una questione legata alle problematiche della "medicina difensiva" ma anche al raggiungimento degli obiettivi terapeutici)

    Poi si sono evoluti sistemi a controllo termico in senso stretto, ereditati dall'oncologia medica, nei quali è possibile far intervenire il sensore di temperatura come feedback grafico per l'operatore o come modalità interativa del controllo dell'apparecchiatura. Ovviamente questi controlli non avrebbero senso da soli ma servono per integrare i dati impedenzimetrici.


    Ora che ho lanciato il sasso... se l'argomento interessa potremo continuare con la spiegazione delle applicazioni terapeutiche alla luce delle integrazioni impedenzimetriche e termografiche....

    :rolleyes:
     
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26 replies since 20/5/2010, 12:54   15650 views
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