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EmanuelaB.
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Buongiorno a tutti,
vorrei due informazioni in merito all'utilizzo della Tecar...
1-se volessi trattare una mano od un piede la posizione della piastra resterebbe sempre sottocoscia e sottoscapolare? Potrei metterla sotto la pianta del piede o sotto l'avambraccio? Rischierei di scaldare troppo la piastra neutra? Come posso evitare che ciò accada?
2-può accadere che dopo un trattamento ad un avambraccio, con piastra sottoscapolare, il pz riferisca un senso di intorpidimento al braccio?causato dalla posizione dell'arto durante il trattamento (esteso-supinato), o dal trattamento?
Grazie!. -
Dott. Nicola Dacomo.
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Le modalità operative che richiami sono di "vecchia scuola"...Non vecchia.... Moooolto vecchia.
1) La posizione della placca di ritorno dipende dalla modalità di erogazione prescelta e dall'effetto biologico che vuoi ottenere.
Avulso dal contesto (manca indicazione specifica della disfunzione che stai trattando) non è possibile darti una risposta.
Non so che macchina usi (e manco lo voglio sapere) ma se hai una apparecchiatura che non ti permette di dosare in maniera corretta la quantità di energia che intendi far assorbire ai tessuti... lascia stare. Fintanto che ti capitano sportivucci ricchi di contratture o signore-bene che han preso un colpo d'aria dal finestrino va tutto ok. Ma appena ti capita un caso complesso... ti conviene lasciare l'apparecchiatura sul piedistallo.
2) all'atto pratico è il discorso di cui al punto 1. Le sensazioni del paziente sono state verosimili. Occorreva che tu fossi in grado di sapere PRIMA "cosa" si doveva ottenere, "come" era meglio fare e "cosa" stava accadendo nei tessuti.
Peace & Love. -
miky1970.
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1.per le gonartrosi utile usare sia capacitivo su quadricipite,sia resistivo intorno alla rotula oppure solo resistivo antalgico rotula????
2.che differenza usare capacitivo 30% nelle lombagie a 0,68mhz e capacitivo 40% sempre nelle lombagie a 0.48 mhz???. -
Dott. Nicola Dacomo.
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la diatriba "antalgico/non antalgico" eviterei di affrontarla.
In Fisioterapia, a meno che non vogliamo fare altro, siamo professionisti rispettabili quando curiamo la causa che determina i sintomi.
Se la causa è curata nel modo corretto, i sintomi migliorano. In questo caso non diventa un trattamento antalgico ma il dolore diminuisce come conseguenza logica di un trattamento corretto.
Nella gonalgia occorre valutare se si tratta di un dolore da "artrosi", oppure da un dolore "riferito" nella zona del ginocchio.
Il metodo da usare, se non si vuole trattare "a caso", è noto: analisi impedenziometrica.
Poi, tutti i protocolli possono essere buoni, se la valutazione funzionale è stata corretta.. -
Raffaele1234.
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Buongiorno Dott. Nicola Dacomo, spero segua ancora questa discussione e potrà/vorrà rispondere alla mia domanda.
L'ortopedico mi ha diagnosticato una infiammazione al capo lungo del bicipite e mi ha consigliato la tecar. Sto eseguendo sedute da 30 minuti ma ho un dubbio. La piastra mi è stata posizionata in punti diversi a seconda dell'operatore. Il primo me l'ha posizionata quasi sotto la spalla leggermente spostata verso la "punta" in basso della scapola. Il secondo invece me l'ha posizionata esattamente al centro della schiena (diciamo sulla vertebra T10).
Chi dei due sbaglia?
Grazie in anticipo per la risposta.
Raffaele.. -
Dott. Nicola Dacomo.
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La risposta giusta è:
la traiettoria che presenta maggior resistenza ma, se i Colleghi che l'hanno trattata avevano a disposizione tecnologie interattive, la possono aver trovata e trattata... Ed inseguita se, ogni volta, cambiava l'indicazione sulla localizzazione più opportuna per la placca di ritorno.
Se utilizzavano tecnologie "classiche"...francamente non è possibile rispondere alla sua domanda. Senza feed-back, nel mondo dell'opinabile, tutto è possibile..
UTILIZZO TECAR |