FisiOnLine - Forum di discussione

Posts written by Apofisi trasversa

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    Ragazzi, da fisioterapisti considerate anche la specializzazione post laurea in Terapia Manuale che perlomeno è già riconosciuta dall'organizzazione Mondiale della Sanità.
    In Italia il riferimento è il GTM
    http://dnn451.advansys.it/terapia/topmenu/Home.aspx

    Gli unici percorsi formativi in Terapia Manuale riconosciuti dall'International Federation of Orthopaedic Manipulative Physical Therapists (IFOMPT) sono il Master in Riabilitazione dei Disordini Muscoloscheletrici dell'Università di Genova ed il Master in Terapia Manuale e Riabilitazione Muscoloscheletrica dell'Università di Padova.

    Ciao
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    Vedi se questo ti può andare bene. E' anche gratuito.
    http://www.fisionline.org/index.php?option...id=67&Itemid=41
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    Le TENS producono pochissimi effetti collaterali. Possono comunque presentarsi occasionalmente nella zona dove vengono applicati gli elettrodi arrossamenti o reazioni allergiche. Questi fastidi possono essere evitati utilizzando apparecchiature TENS affidabili e applicando gli elettrodi in maniera corretta utilizzando un gel di alta qualità o sostituendo gli elettrodi pre-gellati prima che risultino asciutti o poco adesivi.
    L'intensità non deve essere "la più alta possibile" ma limitata alla percezione chiara e netta dello stimolo.

    Le TENS sono controindicate per:
    Malattie acute
    Febbre oltre i 38°
    Tumori maligni
    Patologie cardiache
    Donne in gravidanza (anche se sotto il controllo del personale sanitario vengono utilizzate per la riduzione del dolore da parto)
    Bambini al di sotto dei 12 anni
    Pazienti la cui diagnosi non sia ben certa

    Naturalmente gli impulsi elettrici potrebbero interferire negativamente su apparecchiature quali PACE- MAKER.
    Particolare attenzione deve essere posta in soggetti con TURBE del RITMO CARDIACO.
    Gli elettrodi non vanno mai posizionati sopra FERITE, PIAGHE, o in zone di ALTERATA SENSIBILITA'.
    E’ sconsigliato l’utilizzo della stimolazione sulla parte ANTERIORE del COLLO, per la possibilità di evocare uno spasmo laringeo.
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    In base alla norma della Fina, la federazione internazionale, sarà vietato ogni tipo di taping sul corpo del nuotatore a meno che l’esigenza non sia dimostrata da un certificato medico.

    www.corrieredellosport.it

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    CITAZIONE (marco-77 @ 8/4/2011, 09:35) 
    Grazie per la spiegazione e i consigli. Immaginavo che fosse una cosa complicata da fare da soli. Del resto non sarebbe la prima incongruenza che riscontro fra quello che mi dice il medico e quello che poi trovo prescritto su carta...

    Non vorrei essere maligno, ma dalla mia esperienza con i laureati in Medicina ho l'impressione che essi della Fisioterapia non abbiano una gran conoscenza. Ma non è colpa loro: sono corsi di studio affini ma diversi.
    Il peccato si commette con la presunzione di onniscenza, ma va beh...
    Secondo me il tuo ortopedico ha da qualche parte sentito parlare della tecnica dei Pompages, una tecnica fisioterapica francese di Terapia Manuale che agisce sul connettivo, e nella sua mente l'ha tradotta con la funzione di pompaggio del tricipite della sura che si ottiene con i movimenti di flesso estensione della caviglia, come da "spiegazione" messa tra parentesi nella sua prescrizione.
    E' certamente vero che tale movimento facilita il ritorno venoso e la circolazione periferica, quindi ha un'indicazione nel post chirurgico.
    Ma è anche vero che i Pompages sono un'altra cosa.
    Pertanto sono sempre più convinto che se tutti si limitassero a fare il proprio lavoro sarebbe meglio.
    La riabilitazione lasciamola fare ai Fisioterapisti...
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    Ci sono voluti cinque anni ma alla fine giustizia è fatta...

    http://www.fisionline.org/index.php?option...vismo&Itemid=69
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    CITAZIONE (Dott. Gerardo Capaldo @ 25/1/2011, 11:43) 
    GRAZIE! image

    Prego.
    Ho trovato questa intervista...
    http://www.viveregenova.comune.genova.it/c...i-vivere-genova
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    Volevo segnalare a tutti i lettori il libro Karibu pubblicato dall'amministratore del Forum, il collega Capaldo
    L'ho letto e l'ho trovato interessante, anche per i non fisioterapisti.
    Qui: http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=567809 si possono leggere le prime trenta pagine di anteprima e si può acquistare scontato a € 10, altrimenti si può ordinare presso una qualunque libreria Feltrinelli al prezzo di copertina di € 15.
    Ne parlo volentieri sia per l'impegno umanitario sia per il libro in sè che mi è piaciuto davvero image
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    La formazione 3+2 coinvolge molte facoltà e ormai ci sono anche parecchi fisioterapisti con Laurea (3) + Laurea Magistrale (2) + Master di specializzazione (1 o 2).
    Il discorso qui non è fare i "conti della serva" sulla quantità di anni di studio o sul titolo di dottore. Anche un laureato in Scienze delle Comunicazioni è "dottore": qual'è il problema?
    La discussione è un'altra.
    E' chiaro che è in atto un peggioramento delle condizioni lavorative e contrattuali, per tutti.
    Essere strutturati in azienda sanitaria pubblica è sempre più difficile per i medici ma, ti assicuro, anche per i fisioterapisti con le esternalizzazioni dei Servizi non è rose e fiori...
    Ma parlando di figure entrambe assunte in regime di dipendenza (che era la domanda che ha originato il post) la discrepanza permane e non è intellettualmente spiegabile.
    CITAZIONE (jdospite87 @ 19/1/2011, 20:52) 
    chi invece, tra i medici assunti negli anni '70-'80 con il classico "posto fisso" e vuole tenersi il 100% del proprio stipendio pubblico non può fare libera professione.
    identica cosa per voi fisio, avete il posto fisso a stipendio pieno? bene..allora niente libera professione.
    mi sembrfa lo stesso identico trattamento.

    Libera professione: la differenza è che il medico può scegliere, il fisioterapista il più delle volte no (deve chiedere part-time al 50% che può essere concesso o no e deve ottenere una autorizzazione dall'Azienda che può essere concessa o no).
    Intra moenia: è praticamente inesistente per i fisioterapisti.

    CITAZIONE (jdospite87 @ 19/1/2011, 20:52) 
    per quantoriguarda i medici assunti decenni fa, be la situazione è parzialmente diversa, se vogliono fare libera professione devono modificare il loro contratto e devono ridurre le ore che fanno nel pubblico..(con ovvia riduzione del proprio stipendio).

    Vorrei ricordare che ai tempi della Bindi, Ministro della Sanità, ai medici che decidevano di mantenere il regime di esclusività e dipendenza e quindi di rinunciare alla libera professione venne dato un aumento mensile in busta paga di 1 milione di lire. Così.
    Ad ogni modo il mio confronto tra laureati in Medicina e quelli in Fisioterapia non scaturiva per criticare le possibilità lavorative del medico dipendente, bensì quelle del fisioterapista anch'esso dipendente del SSN .
    La disparità esiste ed è anacronistica nei confronti di un professionista sanitario autonomo qual'è il fisioterapista.
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    CITAZIONE (ospitejd @ 19/1/2011, 00:37) 
    voi non siete medici!!!!!!!
    non capisco il paragnone.

    Scusa, ma che problema hai?
    Stiamo parlando di professionisti sanitari laureati che, nel SSN, hanno contratti lavorativi palesemente ancorati ad una concezione formativa del secolo scorso.
    In pratica l'Università e la legislazione sono andate avanti, i contratti sono rimasti indietro.
    Quindi attualmente esiste una incongruenza di trattamento tra laureati in Medicina (ma anche Psicologia) e, in questo caso, laureati in Fisioterapia.
    Non stiamo parlando di competenze, ognuno ha le sue e sono pure diverse e senza vincoli di subalternità (che ti piaccia o no), ma di possibilità lavorative.
    Ripeto, se non ti fosse chiaro: la libera professione o l'intra moenia dovrebbero essere applicate a tutti i professionisti sanitari laureati del SSN.
    Oppure regime di esclusività per tutti, indistintamente.
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    CITAZIONE (rearobin @ 17/1/2011, 11:22) 
    Ma la collaborazione con la squadra sarebbe in qualità di fisioterapista.
    C'è la possibilità di chiedere una sorta di autorizzazione da parte della Struttura pubblica che mi permetta di continuare con l'attività in palestra?
    e se aprissi una partita IVA facendo passare il lavoro con la squadra come libera professione?

    Come dipendente pubblica non puoi aprire partita IVA e non puoi svolgere nessuna altra attività.
    Forse, se ti viene concesso un part time al 50% e se l'azienda pubblica ti concede l'autorizzazione a svolgere tale attività potresti avere una possibilità.
    Sottolineo l'incongruenza rispetto ai laureati in Medicina che hanno molte più possibilità di articolare l'attività lavorativa (libera professione, intra moenia ecc)
    Il loro Ordine rimarca che questa è una necessità che ha il medico per mantenere alta la propria professionalità e un diritto del cittadino di scegliere da chi farsi curare.
    Noi l'Ordine non l'abbiamo, della professionalità dobbiamo farcene carico noi pagandoci l'ECM e il cittadino può finire nelle mani di un qualsiasi abusivo senza problemi.
    Senza problemi per l'abusivo naturalmente.
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    CITAZIONE (rearobin @ 16/1/2011, 22:26) 
    Se dovessi riuscire ad ottenere un posto da dipendente in una stuttura pubblica avrei comunque la possibilità di portare avanti anche questo lavoro in ambito sportivo o in questo caso entrebbero in gioco i princìpi di Esclusività con la ditta datrice di lavoro e quello di Conflitto d'interessi?
    L'attività presso la società sportiva si esplicherebbe, naturalmente, al di fuori dell'orario dipendente (dalle h 18 alle 21 e nei week-end per le partite).

    No, non puoi. Sei laureata in Fisioterapia. I laureati in Medicina, invece e chissà perchè, possono.

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    In Italia la formazione post laurea in Terapia Manuale è possibile con i Master post laurea.
    Vedi qui: www.terapiamanuale.it/
    ciao
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    CITAZIONE (mirox @ 27/8/2010, 14:32)
    Buongiorno a tutti, volevo sapere se questo forum è riservato solo ai fisioterapisti o anche ai privati...
    Volevo sapere se posso esporre un mio problema e se possibile ricevere un aiuto.
    Grazie

    I forum sono aperti a tutti, purchè in tema
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    Ciao Paola, benvenuta.
    Tu poni un quesito interessante: la risposta alla tua domanda è SI, un fisioterapista può fare ricerca nell'ambito della neuroriabilitazione. Per accedere ai dottorati di Ricerca dopo la laurea in Fisioterapia è necessaria la laurea Magistrale in Scienze delle professioni sanitarie della Riabilitazione.
    Quindi un percorso almeno quinquennale.
    Poi, però, bisogna ricordarsi che siamo in Italia quindi devi considerare i tagli alla ricerca, le baronie universitarie, le raccomandazioni, le prevaricazioni della "classe" medica ecc.
    In un mio post nella sezione Varie e Eventuali segnalavo un originale bando per dottorato in neuroriabilitazione dove naturalmente oltre i medici vengono accettati gli ingegneri ma non i fisioterapisti, gli unici in cui tutto il corso di studi è permeato dalla "riabilitazione" (http://fisionlineforumdiscussione.forumfre...561646#lastpost)
    Roberto Gatti, che conosciamo bene, è un fisioterapista che, per la sua preparazione e capacità didattica dovrebbe insegnare non solo nei corsi di laurea di fisioterapia (come già fa) ma anche in quelli di medicina. Ovviamente l'attuale cultura accademica medico-centrica non digerirebbe una simile prospettiva.
    Considera che in tutta Italia, di tutte le Università, di tutte le cattedre dei corsi di laurea in fisioterapia in solo 1 (UNA) è titolare docente un fisioterapista (il Prof. Paolo Pillastrini).
    All'estero (diciamo nei Paesi accademicamente avanzati) esistono persino fisioterapisti docenti di Anatomia, il che è tutto dire...
    Ne consegue che allo stato attuale il consiglio che mi sento di dare (con un po' di tristezza) è:
    1° studia bene l'inglese
    2° iscriviti e cerca di entrare a Fisioterapia
    3° studia inglese
    4° sfrutta l'Erasmus e qualsiasi altra possibilità di fare stage e esperienze all'estero
    5° fai la Specialistica (o magistrale che dir si voglia)
    6° studia inglese
    7° studia inglese
    8° a questo punto saranno passati almeno 5 anni: rivaluta lo stato delle cose e decidi se vuoi e se puoi rimanere in Italia oppure no. In quest'ultimo caso dovresti comunque essere pronta per farti onore all'estero mentre qui in televisione avremo il Ministro di turno che con aria contrita ci parlerà del grave problema della "fuga dei cervelli".
    Ad ogni modo, non deprimerti e non farti deprimere: la professione è bella, stimolante e umanamente profonda e ha certamente bisogno di persone come te.
    Quindi io spero che tu possa contribuire a far crescere il movimento italiano che sta dietro alla scienza riabilitativa: e ti assicuro che c'è un sacco di fisioterapisti veramente in gamba in Italia, che pubblicano e studiano.
    Un caro saluto.

    P.S. Dimenticavo...studia l'inglese

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