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ginoala.
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Buonasera, sono nuovo del forum e scrivo per avere chiarimenti da qualcuno sicuramente più competente di me.
Sono un ragazzo di 26 anni e pratico regolarmente sport a livello dilettantistito (calcio a 11 e a 7).
A dicembre, durante una partita, ho subito una contrattura (terminando cosi la mia partita) al bicipite femorale all'altezza del ginocchio e da esami strumentali non è emersa alcuna lesione muscolare. Dopo 10 giorni ho giocato nuovamente ed ho avvertito di nuovo quel dolore cosi mi son fermato. poco dopo si è manifestato un piccolo versamento vicino alla zona dolorante.
Ho svolto una prima seduta di tecar con manipolo capacitivo traendo benefici percettibili.
Cambiando fisioterapia a causa di spostamento di città ho continuato la tecar ma questa volta il fisioterapista ha deciso di procedere con una terapia resistiva e a seguito delle due sedute svolte con lui non ho avuto benefici a livello muscolare anzi ho avvertito dolori al ginocchio.
Mi potete spiegare qualcosa per favore? quale delle due terapie è più giusto usare per una patologia del genere.
Grazie. -
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la risposta non può essere riassumibile in due parole.
Occorrerebbe sapere in base a quale valutazioni funzionali ha operato il primo ed anche il secondo fisioterapista.
In subordine, occorrerebbe sapere con quali frequenze, con quali potenze, con quali posizionamenti della placca di ritorno, e non ultimo, con che tipo di feedback ha lavorato.
On-line è difficile districare questa matassa :-). -
SuperLivi.
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quello che dice il collega è vero comunque se la lesione è muscolare il capacitivo deve essere preponderante, come concetto generale .